L’angolo dei mulini nel Vallo di Diano
A due passi dal centro storico di San Pietro al Tanagro – nel cuore del Vallo di Diano, tra Polla e Teggiano – c’è un angolo di storia della tradizione contadina, nascosto tra il verde delle colline. Un pezzetto di un’epoca passata, che oggi racconta di mietitura e grano, di macine e sudore. Da non molto, infatti, è stato restaurato uno dei due mulini ad acqua che permettevano agli agricoltori della zona di trasformare l’oro giallo delle spighe in farina. La realizzazione delle due strutture, in località Setone, dovrebbe risalire agli anni tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, facendo riferimento ad alcuni Decreti del Regno di Napoli, emessi da Gioacchino Murat e conservati nell’Archivio di Stato di Salerno. Ma il fascino dei mulini, più che nelle carte bollate, è nella bellezza della natura. Il torrente che spunta dalle colline, dopo un paio di balzi tra le rocce, affrontava un tempo la prima delle due macine per poi dirigersi, con un sistema di chiuse, nell’imbuto del secondo mulino, ora perfettamente ristrutturato: l’intera area è stata strappata all’abbandono ed è visitabile, grazie a ponti in legno che portano fino alla cascata principale e permettono ai curiosi di osservare il meccanismo delle tubature in pietra e degli ingranaggi in legno, che facevano dell’acqua il motore per la produzione della farina. Il bosco che protegge i due mulini e l’aria fresca delle colline rendono poi la sosta ancora più piacevole, in particolare quando il termometro estivo tocca punte insostenibili. A cui si aggiunge un’area attrezzata per i pic-nic, che nella seconda metà di agosto accoglie la manifestazione “Mulini in festa”, con degustazioni di piatti tipici e musica fino a notte fonda.