I dolci del Cilento: cannoli, pastorelle e scauratielli
Farina, acqua e olio, scorze di agrumi, vino, zucchero o miele per guarnire, cannella e rosmarino per profumare. Ingredienti semplici di un dolce tipico del Cilento: gli “scauratielli”. Un composto cotto in pentola e lavorato per ottenere rotolini di pasta uniti in forma di fiocchetto e fritti. Irrorati di miele o rivestiti di zucchero, rappresentano di un’antica tradizione in particolare del periodo natalizio, ma sono una delizia da assaggiare tutto l’anno nei diversi centri dove se ne conserva la preparazione.
Molto più diffusi e presenti con piccole varianti da paese in paese sono i cannoli cilentani. Secondo la versione classica, la croccante sfoglia fritta di farina, uova, olio e vino, viene guarnita con una crema doppia: da un lato crema pasticcera, dall’altro al cioccolato. Così da assumere la caratteristica colorazione bifronte, gialla e bruna, con il tocco in più, volendo, del bianco della spolverata di zucchero a velo. Ricco e goloso è il vero must della tradizione dolciaria del luogo.
Ancora una sfoglia di pasta frolla fritta, o meno comunemente al forno, è la base per un’altra dolcezza tipica: le “pastorelle” o le “pasticelle”. Fatte di due dischi di sfoglia sovrapposti e ripieni di purea di castagne e cioccolato fondente (nella ricetta delle più diffuse pastorelle) o con l’aggiunta di marmellata di pere e mandorle (nella variante delle pasticelle), che dopo la cottura assumono la caratteristica forma floreale. Guarnite infine con miele e confettini colorati o zucchero a velo.