I Monti del Parco del Cilento
Viaggio tra le vette del Cilento
Forse uno degli aspetti che rende unico il Cilento è il connubio tra mare cristallino e montagne incontaminate. Il territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha come catene più emblematiche il Cervati (1898), il Gelbison (1705), gli Alburni (1742), il Monte Stella (1131) e il Monte Bulgheria (1225). Andiamole a scoprire.
Il Monte Gelbison o Monte Sacro
Al centro del Parco Nazionale del Cilento, il monte Gelbison, domina tutto il territorio, dall’alto dei suoi 1705 metri. Lo strano nome risale ai tempi delle incursioni saracene: il significato in lingua araba sarebbe “monte dell’idolo”. Ed è il Monte Sacro, altra denominazione della vetta, laddove si trova il Santuario della Madonna di Novi Velia. Meta di pellegrinaggio dei fedeli presso il complesso ecclesiastico abbarbicato sulla cresta e straordinario punto panoramico, nonché paradiso per gli amanti della natura.
Il Monte Cervati
Più in alto ancora sale il monte Cervati, la cui vetta sfiora i 1900 metri. Meglio parlare di massiccio del Cervati, con diverse cime intermedie a ridosso della montagna più alta. Un complesso di grande valore e richiamo naturalistico che offre diverse possibilità di essere vissuto dal turista che voglia affrontare i percorsi di trekking sui versanti del rilievo popolato da una vegetazione di faggi, ontani, cerri e lecci e ricco di fenomeni carsici, passando per la Fontana dei Caciocavalli e la Cappella della Madonna delle Neve.
Il Monte Stella
Imponente nella sua ampia sagoma, che dall’interno discende sino al mare, il monte Stella è un’altra attrazione in quota del Cilento, riconoscibile da lontano anche per il radar Enav dall’evidente cupola bianca. Tra macchia mediterranea, boschi di ontani e castagni e praterie d’altura, fino ai 1130 della vetta si inerpicano dalle pendici diversi sentieri da percorrere a piedi godendo dei panorami sulla costa meridionale del Cilento o sul Golfo di Salerno e fino alla Costiera Amalfitana.
I Monti Alburni
I Monti Alburni, definiti le Dolomiti del Sud, sono un massiccio montuoso carsico, posto tra le valli del fiumi Tanagro, Sele e Calore. a loro natura carsica ha favorito la formazione di un gran numero di grotte e cavità tra le quali sono famose quelle di Castelcivita e di Auletta-Pertosa. Il nome della catena è dato dal “Monte Alburno” nei pressi di Sicignano e Petina, la cui vetta raggiunge i 1742 m.
Monte Bulgheria
Il Monte Bulgheria, nel basso CIlento, non è altissimo ma offre una straordinaria vista sul golfo di Policastro fino a scorgere il Cristo di Maratea e la Calabria, e per chi raggiunge la vetta nei giorni di cielo limpido ha la fortuna di vedere le Isole Eolie a sud, Capri a nord. La sua denominazione deriva dai coloni bulgari, che qui si stanziarono prima dell’anno 500.
Pur essendo lungo (copre circa 40km di costa) e pur toccando numerosi paesi del circondario, esso colpisce per la sua isolatezza, dato che non esistono altre montagne nelle immediate vicinanze. Questa particolare caratteristica si può ammirare da Bosco, che si trova ai suoi piedi.
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